case senza limiti

PROGETTI SOSTENIBILI PER CASE SENZA LIMITI

Ora, mi sembra che se c'è una speranza di rianimare un amore vero per l'artigianato e se vogliamo combattere la letargia, l'indifferenza e l'ignoranza del pubblico generale noi artigiani dobbiamo mettercela tutta per produrre solo il meglio di cui siamo capaci di modo che il profano debba infine, coltivando la mente e l'occhio, imparare a discriminare e ad apprezzare la bellezza. 
Samuel Yellin

Pensare, progettare e creare fa bene e gli oggetti che vengono realizzati assumono valore, per noi e per gli altri.

Per questo motivo, abbiamo voluto che “il lavoro delle mani” diventasse una risposta creativa alla crisi e un nuovo modo di operarenel welfare, diventando una vera e propria risorsa.

Con questi obiettivi, il mestiere artigiano è per noi, un percorso nuovo in grado di permettere alla persona di recuperare se stessa, acquisire delle competenze, imparare autonomamente un lavoro.

La materia che si utilizza (legno, ferro,stoffa) diventa lo strumento per arrivare alla persona, alla sua mente e al suo cuore.

Grazie a questo progetto, chi insegna, autoalimenta la propria professionalità, arricchisce di grandi valori umani la mission della propria azienda, trasmette direttamente la nobiltà del lavoro e contemporaneamente chi apprende è in grado di iniziare un percorso di riabilitazione efficace e di inserirsi nel difficile mondo produttivo..

Il lavoro è quindi un modo come altri di fare riabilitazione, terapia: una ricetta che però più di altre funziona.

Parlare di lavoro e pazienti psichiatrici richiedeinevitabilmente una breve puntualizzazione sugli elementi costitutivi del percorso: paziente - società economica.

Il lavoro inteso come terapia occupazionale, borsa lavoro o inserimento lavorativo può promuovere un percorso di articolazione del campo degli interessi, dei bisogni e dei desideri nonché prefiggersi di divenire un mezzo di sostentamento e di auto realizzazione.

Il progressivo avvicinamento al lavoro, attraverso un percorso monitorato, diventa un indicatore importante del reinserimento sociale ,delle relazioni che l’individuo intraprende con i luoghi economici, e della suacapacità intrapsichicadi adattamento.

Attraverso il ramo social “Destinazione d’Uso”, abbiamo realizzato dei laboratori occupazionali, raalizzati in   propri spazi (interni esoprattutto esterni) dedicati agli utenti con disagio sociale e giudicati non adatti ad un'occupazione stabile.

Il laboratori poggiano sulla convinzione che l'attività lavorativa abbia funzioni esclusive pedagogiche, terapeutiche e di recupero sociale di grande valore.

Lavoriamo avendo ben chiari determinati obiettivi legati alla persona:

  • Educare all'atteggiamento adatto al contesto lavorativo : cura, attenzione, rispetto degli orari e dei colleghi, senza però forzare le performance produttive e avendo cura di rispettare anche i tempi di apprendimento di ciascuno;
  • insegnare ad eseguire gli incarichi con continuità e correttezza;
  • stimolare il miglioramento delle attitudini personali, rispettando i tempi e le capacità di ciascuno.
  • responsabilizzare sull’ impegno lavorativo
  • promuovere un coinvolgimento diretto in attività sempre più complesse;
  • osservare e valutare o sviluppo delle abilità personali ed i risultati raggiunti;
  • orientare gli inserimenti lavorativi di secondo livello, protetti e non (in cooperative, in aziende);
  • rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati che si occupano di inserimento lavorativo.

L’incontro con le aziende produttive sul territorio nazionale ed estero ci ha permesso di condividere idee, progettare e realizzare nuovi arredi e accessori da utilizzare sia nelle residenze dove abitano le persone da noi prese in carico, che in normali spazi esterni, case, locali.

Progetti speciali per bisogni speciali che si propongono di lavorare per:

  •  la persona e l’ambiente in cui vive ,gli spazi che frequenta durante il lavoro o nel tempo libero;
  •  la sostenibilità ambientale;
  • la progettazione più responsabile, dall’oggetto d’uso allo spazio abitativo/ricreativo/lavorativo;
  •  il lavoro in rete con le aziende e le fondazioni;
  • l’attivazione di percorsi formativi e di borse lavoro per persone svantaggiate.

Tutti i progetti prevedono l’attivazione di borse lavoro per tre mesi (eventualmente rinnovabili), per persone segnalate ai Servizi Sociali e seguite dall’Ufficio Pio o dai consorzi con cui costantemente collaboriamo.

Tramite il riutilizzo, il recupero e l’acquisto responsabile del materiale, nonché la creazione e gestione di appositi laboratori del ferro, del legno e dei tessuti, un team di professionisti (artigiani, restauratori, designer, architetti,grafici, educatori, psicoterapeuti), di utenti seguiti dai Servizi di Salute Mentale e di Aziende socialmente sensibili, lavorano in rete con l’obiettivo di presentare proposte condivise di progetti.

Progetti realizzati:

  • GARR, Gruppo Appartamento Riabilitativo Ricreativo in C.so Rosselli 214/C, Torino
  • 8BIS, gruppo appartamento in Via Pomaro 8 bis
  • Social Housing di Piazza della Repubblica, in collaborazione con Galliano Habitat
  • Sefossiunalbero, per reparto di pediatria dell’Ospedale Martini di Torino
  • Sefossiunalbero, per scuola materna A. Verna, in collaborazione con le librerie La Torre di Abele e Le Paoline.
  • UnaCasa, progetto pilota per la realizzazione di una casa democratica